Secondo i risultati di uno studio clinico globale unico nel suo genere, alcuni pazienti con cancro del colon in stadio III sottoposti a resezione chirurgica dei tumori e dei linfonodi potrebbero non richiedere la chemioterapia standard di sei mesi dopo la chemioterapia. Al contrario, per molti pazienti a basso rischio, tre mesi di chemioterapia non aumentano significativamente il tasso di recidiva del cancro e possono prevenire effetti collaterali dannosi, inclusi danni ai nervi causati dal farmaco chemioterapico oxaliplatino, o dolore permanente, intorpidimento e formicolio.
This is a global trial launched in 2007 on the International Duration Assessment of Adjuvant Chemotherapy (IDEA). Six parallel Phase III trials in 12 countries in North America, Europe and Asia enrolled 12,834 eligible patients. Patients with stage III cancro del colon usually use FOLFOX or CAPOX chemotherapy for standard treatment after surgery. The researchers randomly assigned patients to treatment groups of three or six months.
Results: Three months of chemotherapy is not suitable for all patients. Instead, the data shows that the duration of chemotherapy should be determined based on the combination of drugs used and the individual characteristics of the patient ’s cancer: the degree of tumore deposition on the colon wall and the number of lymph nodes that the cancer has spread to. For low-risk patients-those with shallow tumors and affected lymph nodes-treatment with CAPOX for 3 months has been shown to be safe and effective, with little side effects, the same as the progression-free survival (PFS) of six months of treatment. However, in some cases, a six-month course of treatment is better for high-risk patients.
Il dottor Anthony Shields, professore presso la Wayne State University School of Medicine, ha affermato che in pratica ho applicato questi nuovi standard a pazienti con cancro al colon a basso rischio, il che consente loro di risparmiare molto tempo di trattamento e può anche prevenire la tossicità del sei mesi di effetto chemioterapico. Circa 400,000 pazienti in tutto il mondo considerano il trattamento a base di oxaliplatino come un regime chemioterapico postoperatorio, quindi questi risultati avranno un impatto enorme.
