Research reports published in the Journal of Cancer Epidemiology, Biomarkers, and Prevention show that there is a negative correlation between circulating 25-hydroxyvitamin D [25 (OH) D] levels and liver cancer risk and chronic liver disease mortality To associate. Gabriel Y. Lai, author of the Department of Cancer Control and Population Science at the National Cancer Institute, and colleagues say that there has been a link between reduced vitamin D levels and chronic liver disease and cancro al fegato observed in laboratory studies, but there has been little epidemiology Research assesses these associations.
Lo studio ha incluso 854 fumatori finlandesi maschi che hanno partecipato a studi sulla prevenzione del cancro con alfa-tocoferolo e beta-carotene e hanno misurato i livelli di vitamina D nei loro campioni di siero. Durante quasi 25 anni di follow-up, a 202 pazienti è stato diagnosticato un cancro al fegato e 225 pazienti sono morti per malattia epatica. 427 soggetti senza malattie epatiche o cancro al fegato sono serviti come controlli. Tra i soggetti con una concentrazione sierica di 25 (OH) D inferiore a 10 ng/mL (ng/mL), il rischio di cancro al fegato è aumentato del 91% rispetto a quelli con un livello di concentrazione superiore a 20 ng/mL, cronico. dei decessi per malattie del fegato sono aumentati del 67%.
"I nostri risultati suggeriscono che la vitamina D può avere un effetto preventivo sul cancro al fegato e sulle malattie epatiche croniche", hanno concluso il dottor Lai e colleghi. “Gli studi futuri devono valutare la relazione tra vitamina D, cancro al fegato e malattie del fegato in altre popolazioni, in particolare quelle con diversi fattori di rischio”.
